Tutorato e inclusione sociale
Prof.ssa Dolores Rollo
Scienze e Tecniche Psicologiche (L-24)
ABSTRACT |
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Il progetto intendeva promuovere l'inclusione sociale a partire dall'identificazione, la prevenzione e il contrasto di episodi ascrivibili a bullismo e cyberbullismo. Facendo seguito alla segnalazione, da parte degli studenti, di situazioni-in presenza e on line- di discriminazione e bullismo che, da una parte inducono le minoranze (soprattutto disabili) all'abbandono, e dall'altra testimoniano una chiara non conoscenza dei codici etici e di comportamento vigenti all'interno dell'università (e ovviamente della società), si prevedeva la predisposizione e la somministrazione on line di un questionario finalizzato a identificare la misura del problema e definire i punti di intervento con gli studenti. 1) conoscere credenze, percezioni e punti di vista degli studenti; 2) affiancare gli studenti con attività laboratoriali e formative per potenziare l'integrazione e l'inclusione delle fasce deboli; 3) incrementare la consapevolezza rispetto alla "normale diversità" e stimolare una riflessione sul concetto stesso di "inclusione". |
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INIZIATIVE SVOLTE O PROGRAMMATE |
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Predisposizione di un questionario conoscitivo “LEGGI, RISCONTRI E PARERI A TUTELA DELLA DIVERSITÁ” tramite l’uso della piattaforma “Google Forms” di cui è stato inviato il link a studenti e studentesse del c.d.l. triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche per mezzo delle piattaforme social “Telegram”, “Facebook” e “Instagram”.
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ESITI DEL PROGETTO |
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La maggior parte dei 252 rispondenti non conosce le leggi e i regolamenti che tutelano le persone all’interno dell’Università contro la discriminazione, ma nemmeno la normativa che a livello nazionale si occupa di tutelare la “diversità” nei contesti cognitivi e di apprendimento. Nonostante siano studenti e studentesse di psicologia non hanno mai sentito parlare della legge 104 o della 170. La maggior parte ritiene che si possa essere discriminati per diversi motivi (etnia, orientamento sessuale, religione…) ma che questo non sia giusto. Una piccola parte di rispondenti dice che prima di accettare nel proprio gruppo di studio una persona con disabilità intellettiva occorrerebbe verificare la disponibilità di tutti e sempre in pochi dicono che in università non si dovrebbe parlare più di tanto della diversità.
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